Bivacco Federigo Zullo, da Pila
Introduzione
Bella ma faticosa escursione al Col Carrel, depressione fra i due imponenti simboli di Aosta: la Becca di Nona ed il Mont Emilius. La recente ferrata sulla cresta ovest del Mont Emilius lo pone come un importante base d'appoggio per la percorrenza di questo itinerario.
Descrizione
Lasciato il parcheggio si risale la scalinata metallica che porta all'arrivo della cabinovia e, dopo aver attraversato il praticello antistante, ci si immette su di una stradina, svoltando sulla destra. Dopo pochi metri si trascura la strada che a sinistra porta all'eremo di San Grato e poco dopo si incontra un pannello segnaletico provvisorio che indica di svoltare a sinistra in direzione dell'Alpeggio Chamolé. Si risale una stradina sterrata che in pochi minuti conduce dapprima ad un alpeggio e dopo pochi metri si conclude all'altezza di una palina segnaletica che ci indica Alpe Chamolé, segnavia (19A) (1851m, 0h10').
Il sentiero risale una striscia disboscata tra gli abeti, popolata da Sorbo ed Ontano sino a quota 2000 m circa dove il tratto disboscato si fa più ampio e lascia spazio ad un po' di prateria. In breve si raggiunge un sentiero più ampio (2062m, 0h30') e si svolta a sinistra risalendo un bellissimo sentiero che supera rapidamente il bosco e si porta nella bella radura dedita a pascolo sottostante l'alpeggio Chamolé. Il sentiero con un ampio semicerchio verso sinistra passa a monte di un rudere ed infine raggiunge l'alpeggio Chamolé (2154m, 0h50'): da qui il panorama è già esemplare, in lontananza si staglia il Monte Bianco e davanti a noi è imperdibile la vista sul gruppo del Fallère e sul Grand Combin... soprattutto ai primi albori.
Si superano gli edifici dell'alpeggio e si prosegue in direzione est, verso il Col Fenêtre e, dopo aver percorso un tratto della strada sterrata che arriva dall'Eremo di San Grato, si imbocca un sentierino (20a) che, con qualche saliscendi, si inserisce in una bella abetaia e in una ventina di minuti (20) si raggiunge il Col Fenêtre (2221m, 1h15'). Dopo aver ammirato con calma il panorama, che spazia dal Monte Bianco al Rosa, con la città di Aosta ai nostri piedi ci si incammina verso il vallone di Comboé discendendo il versante ovest del crinale del Col Replan sino agli alpeggi di Comboé (2125m, 1h30'). Superati gli alpeggi di Comboé si prosegue per qualche centinaio di metri in direzione sud, costeggiando il laghetto. Ben presto si scorge sulla sinistra un ponticello di legno, che bisogna attraversare: è l'inizio del sentiero (16) che subito assume un aspetto decisamente ripido. Bisogna fare attenzione a ben dosare le forze. Il cammino diventa un po' più agevole quando si raggiunge il Plan Valé (2378m, 2h00'). Qui si potrà avere un quadro completo dei possibili itinerari: a sinistra il cono della Becca di Nona, in fondo alla valle il Col Carrel su cui sorge il bivacco Federigo Zullo. Il sentiero si inerpica con ampie serpentine lungo il cono della becca. Si giunge nei pressi di un grosso masso ove il percorso si divide (2635m, 3h00'): si trascura la normale salita verso la Becca di Nona e si incomincia a risalire le pendici del colle risalendo il sentierino (16A) che diparte sulla destra. Si risale un ambiente pietroso con il sentiero che aggira un promontorio roccioso posto sulla sua sinistra. Poco sopra si raggiunge una macchia prativa che ci accompagnerà sino a poco sotto la nostra meta: il bivacco è ormai evidente e la lamiera riluce sotto il sole. Ancora un piccolo sforzo e, dopo aver superato un tratto di sfasciumi, si raggiunge infine il Bivacco Federico - Zullo (2987m, 4h00').
Quassù il panorama è splendido, bellissimo il laghetto sottostante il bivacco, anche se è consigliabile proseguire sino alla [[Becca di Nona]] (3142m, 4h30') per apprezzarlo sino in fondo.
Il ritorno si percorre sullo stesso itinerario dell'andata.