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Rifugio Arbolle, da Pila

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A cura di:

Ultimo rilievo: 06/04/2011
Difficoltà
T2
Lunghezza
14.90 Km
Altezza di arrivo
2523 m
Dislivello positivo
1092 m
Dislivello negativo
1092 m
Tempo di andata
02h45'
Tempo di ritorno
02h00'
Periodo consigliato
Esposizione
E W S N NW NE SE SW NNE ENE ESE SSE SSW WSW WNW NNW

Accesso

Lasciata l'autostrada A5 all'uscita di Aosta Est imboccare la strada statale SS26 e si prosegue in direzione del capoluogo. Giunti in Aosta seguire le indicazioni per Pila sino a raggiungere la località Pont-Suaz: da qui, superata la Dora Baltea, si prosegue in direzione di Charvensod. Si risale tutta la strada regionale SR18 sino ad arrivare a Pila, al primo parcheggio posto nei pressi dell'arrivo della cabinovia Aosta-Pila.

Descrizione

Lasciato il parcheggio si risale la scalinata metallica che porta all'arrvio della cabinovia e, dopo aver attraversato il praticello antistante, ci si immette su di una stradina, svoltando sulla destra. Dopo pochi metri si trascura la strada che a sinistra porta all'eremo di San Grato e poco dopo si incontra un pannello segnaletico provvisorio che indica di svoltare a sinistra in direzione dell'Alpeggio Chamolé. Si risale una stradina sterrata che in pochi minuti conduce dapprima ad un alpeggio e dopo pochi metri si conclude all'altezza di una palina segnaletica che ci indica Alpe Chamolé (1851 m, 0h10'). 

Il sentiero risale una striscia disboscata tra gli abeti, popolata da Sorbo (Sorbus aucuparia) ed Ontano (Alnus cordata) sino a quota 2000 m circa dove il tratto disboscato si fa più ampio e lascia spazio ad un po' di prateria. In breve si raggiunge un sentiero più ampio (2062 m, 0h30') e si svolta a sinistra risalendo un bellissimo sentiero che supera rapidamente il bosco e si porta nella bella radura dedita a pascolo sottostante l'alpeggio Chamolé. Il sentiero con un ampio semicerchio verso sinistra si avvicina dapprima ad un rudere ed infine raggiunge l'alpeggio Chamolé (2154 m, 0h50'): da qui il panorama è già esemplare, in lontananza si staglia il Monte Bianco e davanti a noi è imperdibile la vista sul gruppo del Fallère e sul Grand Combin... soprattutto ai primi albori. Sul retro dell'alpeggio si imbocca una piccola stradina, sempre seguendo il segnavia , nei pressi di una fontana. Si risale dapprima una stradina che diviene sentiero ed entra in una fascia boschiva. Dopo alcuni minuti si incontra un bivio: entrambi portano al Lago Chamolé, il 102 a sinistra lo raggiunge direttamente, il a destra invece ci conduce, risalendo un piccolo valloncello, all'arrivo della seggiovia Chamolé (2310 m, 1h20') con annesso punto di ristoro. Dalla seggiovia si percorre un sentiero ampio e quasi pianeggiante che in meno di 10 minuti ci conduce al Lago Chamolè (2325 m, 1h30'). Da qui si incomincia a risalire il crinale che conduce al Col Chamolé: il sentiero, molto frequentato, risale comodamente il crinale erboso sottostante la Tête Noire; man mano che lo si risale il panorama diventa più accattivante e la vista sul ago sottostante diviene sempre più suggestiva. Terminati gli innumerevoli tornanti si raggiunge infine il colle e si apre davanti a noi la omba dell'Arbolle con il rifugio e i due laghetti posti nei suoi pressi. La palina posta sul colle (2655 m, 2h10') indica che sulla destra diparte il sentiero per la Punta Valletta, lo trascuriamo e cominciamo la discesa di circa 150 m sino a raggiungere il pianoro che precede il rifugio. Si oltrepassa il torrentello con le acque di deflusso dei laghi di Arbolle e si raggiunge il Rifugio Arbolle (2523 m, 2h30'). Il ritorno si percorre sullo stesso itinerario dell'andata. 

 

Ci siamo stati