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Monte Palanzone, anello dall'alpe Prina

Rita

A cura di:

Ultimo rilievo: 04/12/2012
Lunghezza
14.00 Km
Quota di partenza
400 m
Altezza di arrivo
1434 m
Dislivello positivo
1100 m
Tempo di andata
03h30'
Tempo di ritorno
02h00'
Periodo consigliato

Introduzione

Escursione rilassante nel versante sud-ovest del Triangolo Lariano, tra boschi solitari e scorci panoramici sui laghi di Pusiano e Alserio e sulla pianura.

Descrizione

Escursione rilassante nel versante sud-ovest del Triangolo Lariano, tra boschi solitari e scorci panoramici sui laghi di Pusiano e Alserio e sulla pianura. Lasciata l’auto nell’ampio spazio alla fine del paese si inizia a percorrere la strada in salita che poco dopo diventa acciottolato ed esce dall’abitato addentrandosi nella valle Piot, in ombra e fredda. Dopo meno di un chilometro si attraversa il “Forum Francescanum”, complesso di bassorilievi, statue e una cappella che richiamano ai valori francescani. Poco più avanti, fuori da un bosco di abeti, si raggiunge l’Alpe del Prina con ampio piazzale antistante e un corso d’acqua. Si attraversa il torrente su un ponte di legno a lato del quale è posta una palina con diversi segnavia. Seguire le indicazioni per monte Puscio e Capanna Mara, sentiero n. 4. Si sale ora più decisamente in direzione sud-ovest entrando nel bosco con percorso ora a svolte, ora in costa. Si incontrano capanni usati dai cacciatori, si prosegue sulla traccia appena delineata a causa delle foglie di faggio che possono confondere, ma ponendo attenzione ai piccoli cartelli metallici inchiodati sugli alberi ed indicanti “Capanna Mara” non si hanno difficoltà di orientamento. Dopo circa un’ora si raggiunge la dorsale a quota 1124, dove si trovano altri cartelli in legno. Girando a sinistra (sud-est) in meno di dieci minuti si raggiunge il Monte Puscio, o Monte Croce di Maiano, sulla cui cima campeggia un’alta croce metallica ed un altare. Da qui si gode di un’ampia vista panoramica sulle Prealpi lombarde e sulla pianura. Si torna sui propri passi fino ai cartelli in legno e si continua diritti in direzione sud-est seguendo il sentiero che corre lungo la dorsale e piega poi a sinistra proprio sopra la Capanna Mara (1125 m). La si supera e subito dopo si trovano le indicazioni per la Bocchetta di Lemna e la Bocchetta di Palanzo. Seguendo la carrareccia in salita in pochissimi minuti si arriva sulla dorsale principale del Triangolo Lariano, dove passa la Via dei Monti Lariani che collega Brunate a Bellagio. La strada è larga e comoda, a volte acciottolata e provvista di parapetto. Ci si avvia a destra (nord) e in 10’ circa si raggiunge la Bocchetta di Lemna (m 1115). Si prosegue passando sotto il Pizzo dell’Asino e in altri 15’ si arriva alla Bocchetta di Palanzo (m 1210) dove si trovano paline con diversi cartelli segnalatori. Si segue il cartello “Monte Palanzone, 30 min. – dorsale per cresta” e si comincia a salire ripidamente, ora fuori dalla vegetazione, su sentiero terroso, spesso fangoso, che punta diritto alla vetta del Monte Palanzone (m 1434) sulla cui cima insiste la Cappella del Redentore, strana costruzione a forma di lunga piramide. Da qui la vista è veramente eccezionale e spazia su tutte le cime del Triangolo Lariano, a est sulle Prealpi Lombarde e sulle Grigne, a nord-est fino ai monti della Valtellina. A ovest è ben visibile la sagoma del Monte Rosa. Si scende per il sentiero di salita per tornare alla Bocchetta di Palanzo e da qui si segue un cartello sulla sinistra (sud-est) che indica l’Alpe del Prina, sentiero n. 5 del Cai. Si torna subito a pestar foglie di faggio giù per il bosco nella Valle Piot. Seguire sempre i bolli sui sassi e ben presto, dopo numerose svolte in discesa, il sentiero si fa ben evidente, sebbene coperto di foglie. Dopo circa un’ora si guadagna il torrente attraversato all’andata e, prendendo la strada sterrata, dopo circa 10’ si torna all’Alpe del Prina, fine dell’anello. Si percorre quindi l’ultimo chilometro su acciottolato verso il Forum Francescanum e infine verso Caslino.
Ci siamo stati