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Rifugio Mandrone

ivano_ruffoni

A cura di:

Ultimo rilievo: 05/09/2004
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
1584 m
Altezza di arrivo
2449 m
Dislivello positivo
865 m
Tempo di andata
02h15'
Tempo di ritorno
01h45'
Periodo consigliato

Accesso

Raggiunta l'uscita dell'autostrada A4 di Brescia Ovest si deve seguire la SS237 verso Madonna di Campiglio fino a Tione ed in seguito la SS239 fino a Pinzolo e poi Carisiolo; da Carisiolo, si percorre la Val di Genova, si oltrepassano le cascate del Nardis ed il Rifugio Stella Alpina. A tratti, lungo la strada, si incontrano vari punti di accesso al sentiero delle Cascate che costeggiano la destra orografica del fiume Sarca, immissario del Lago di Garda. In prossimità del Rifugio Stella Alpina, l'accesso alla stretta strada asfaltata di fondovalle è ad orario regolamentato o consentito solo attraverso la comoda navetta. A volte, nella parte finale della valle, è tollerata l'entrata (e l'uscita) in auto purché a ruota della navetta. In questo caso programmare il transito osservando gli orari di passaggio della navetta. Si parcheggia, se in auto, nell' ampio piazzale in prossimità della Malga Bedole (1584 m).

Introduzione

L' escursione, interamente nel Parco Naturale Adamello Brenta, è una delle classiche tappe di avvicinamento al Monte Mandrone, alle Lobbie ed all'Adamello. Lungo il sentiero si rivivono i tragici eventi che hanno contraddistinto la Prima Guerra Mondiale.

Descrizione

Seguendo la sterrata, in pochi tornanti, si giunge al Rifugio Adamello Collini "al Bedole" (1640 m). Dallo spiazzo del rifugio, alla destra di una piccola chiesetta in pietra e legno, si prosegue lungo il ripido sentiero del rio Ronchina e, dopo decine e decine di tornanti nel bosco, si giunge in prossimità dello stretto ponte dei Crozzetti (2253 m), dove si incrocia la traccia "Migotti" n. 220.
Il sentiero, ora con pendenza minore, attraversa alcune strette cenge poco esposte (tratti con corda fissa). Alle spalle si ha la vista del ghiacciaio delle Presanella mentre a sinistra si comincia ad intravedere la parte finale della vedretta del Mandrone.
A mezzacosta si giunge al vecchio Rifugio Mandrone, base austriaca durante la Grande Guerra, ora rinominato "Centro Studi Adamello Julius Payer" ed adibito ad osservatorio glaciologico. All' interno si trova un modellino plastico della zona e tante tavole glaciologiche informative ed illustrate.
Circa a quota 2400 m, alla sinistra, si intravedono i resti di un cimitero di guerra, testimonianza dei drammatici combattimenti della Prima Guerra Mondiale fra Italiani ed Austriaci. Le lapidi sono semplici lastre di roccia, quasi tutte anonime, erette e scolpite dai sopravvissuti in onore e memoria dei commilitoni deceduti. Una visita e' dovuta.
In leggera salita si giunge al nuovo Rifugio Mandrone "Città di Trento" (2449 m), punto di riferimento per le ascensioni della zona.
Dalla balconata del rifugio si gode di uno splendido panorama sulle Lobbie (3196 m), sul Monte Mandrone (3.281 m) e sulla cascata che nasce dalla vedretta soprastante e che si riversa in un lago di recente formazione (e per questo detto Lago Nuovo). Altri laghetti circondano il rifugio.
La discesa è per il medesimo itinerario.
 

Galleria fotografica

© 2021 - Ivano Ruffoni
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Ci siamo stati