Olcera e Avero, da San Giacomo Fiippo
Introduzione
Meravigliosa traversata fra i principali alpeggi della bassa Valle Spluga: si percorrono antiche mulattiere gradinate, per lunghi tratti scavate nella parete rocciosa o su cenge artificiali sostenute da possenti muri a secco. A tratti il percorso si inerpica lungo canaloni dirupati alla ricerca di passaggi non facilmente intuibili, per poi raggiungere terrazzi a pascolo sospesi sulla valle. Panorama esteso dal Lago di Como a tutte le vette delle Alpi Lepontine della Mesolcina.
NOTA. Percorso da evitarsi in presenza di neve: l'attraversamento di canali di valanga molto ripidi ed esposti può rivelarsi eccessivamente rischioso; durante il disgelo un lungo tratto della Val Zerta è esposto alla caduta di ghiaccio e sassi.
Descrizione
Dal piccolo parcheggio presso il municipio di San Giacomo Filippo 522m si sale lungo la strada asfaltata che conduce alla frazione Uggia 700m e si prosegue fino alle baite che si trovano all'inizio della pista privata per Dalòo. Una mulattiera sale a sinistra fra le baite e subito affronta con parecchi tornanti acciottolati il ripido pendio che conduce al terrazzo erboso di Dalòo 1108m (all'ingresso della contrada notare una bella fontana monolitica collocata in una grotta). Si attraversa fra le case sulla via principale: ad una piazzetta con una seconda fontana - indicazioni - si sale a sinistra una gradinata acciottolata che retroverte a monte del villaggio; inizia qui una graduale salita nel bosco di abeti su di una ampia traccia costruita fra i massi e il sottobosco: il percorso alterna tratti in falsopiano ad impennate ripidissime su tornanti molto ravvicinati. Si oltrepassano le abitazioni di Presalbert e i ruderi delle baite di Cassinaccia e quindi si scende ad un piccolo ponte presso una cascata: una ulteriore salita conduce ad una coppia di baite protette da un'alta parete di roccia strapiombante. Sono le prime del vasto alpeggio di Olcera 1513m: vasto terrazzo a pascolo affacciato a picco sulla Valle Spluga con panorama indimenticabile. Lasciata a destra la deviazione per Crespallo, si prosegue con una decisa discesa che porta al fondo della cupa e dirupata Val Zerta: il sentiero - battuto da frane e valanghe - è una traccia variabile in base alla situazione del momento. Sull'altro versante si recupera il dislivello perso risalendo una continua gradinata che percorre - affiancata spesso da un cavo passamano - minime lingue di terreno boscoso fra placche di roccia incombenti: si sbuca sul terrazzo erboso dell'Alpe Motto 1670m, dove finiscono le difficoltà. Un lungo tratto a saliscendi in una bella abetaia conduce agli spazi aperti del fondovalle di Avero 1678m: villaggio costituito da un curioso agglomerato circolare di baite particolarmente strette le une alle altre, affacciate su di un vasto pascolo. Sul margine destro di questo pascolo una freccia rossa poco visibile indica l'inizio del sentiero di discesa: dopo aver guadato un torrente si percorre lo stretto filo di uno sperone boschivo a confine di un secondo corso d'acqua; passato anche questo, si scende all'abbandonata Alpe Zoccane e si intraprende un lunghissimo traverso pianeggiante che porta di nuovo ad affacciarsi sulla Valle Spluga in corrispondenza di un dosso dominante caratterizzato da una croce di legno. Da qui, dopo alcuni comodi tornanti a fondo erboso, la mulattiera si inoltra in una conoide detritica di grossi massi: ripidamente e faticosamente si cala alla frazione Cimaganda 900m [Da alcuni decenni molti di questi massi sono frequentati assiduamente dagli appassionati di bouldering: difficoltà molto varie.] Si percorre in discesa la statale fino al parcheggio all'entrata del villaggio: a lato del guard-rail inizia un sentierino che, scendendo nel castagneto, permette di raggiungere Gallivaggio 810m, lontano dal traffico. Poco oltre il secondo tornante della statale, a destra e poco visibile, si stacca una traccia che conduce alla Via Spluga (lungo trekking fra Coira e Chiavenna): la si raggiunge valicando il torrente Liro e le acque della Vallesegna su passerelle di legno senza parapetti. In questo tratto la Via Spluga è un sentiero recente costruito sopra gli scavi per un oleodotto: l'ambiente diventa più piacevole una volta oltrepassata la stazione di pompaggio di Conoia; una mulattiera a saliscendi fra i terrazzamenti dei castagneti da frutto, permette di raggiungere il ponte sulla Valle del Drogo e quindi le prime case delle contrade di San Giacomo Filippo a ovest del Liro. Seguendo la strada asfaltata o una sua scorciatoia a gradini, ci si porta di nuovo sulla statale a pochi passi dal punto di partenza.