I laghi Vercoche, Piana e Molera, da Laris
Descrizione
Nota preliminare
L'impianto di risalita del Laris a Champorcher è aperto d'estate solo qualche WE a luglio, un paio di settimane ad agosto e domenica 25.08.13 (costo solo andata 6 euro, ragionevole. . .) NB: su prenotazione sono possibili trasferimenti con la telecabina Chardonney-Laris anche nei giorni di chiusura con minimo 25 persone; per info tel. 0125 37124
Descrizione
Gli ovetti ci aiutano a saltare i primi 500 e rotti metri di dislivello, se non in funzione mettere in conto un altra 1h 15 sul percorso base. All'arrivo al Laris a 1930 metri di quota (ci sono alcuni bar rifugio) e il primo impatto NON è positivo. Le piste da sci hanno ferito la montagna con effetti poco piacevoli . . . Per fortuna, dobbiamo seguire la pista solo per pochi metri. . . e si è nuovamente nella natura. Svoltiamo a sinistra, attraversando, un po' avventurosamente, un largo torrente e si sale a volte anche ripidamente in un rado boschetto di pini e una pietraia, con una traccia ben sistemata. Senza eccessiva fatica, circa 1h40, arriviamo al lago di Vercoche (2200 m). Il dislivello è stato di poco sopra i 300 mt e lungo il cammino si notano sullo sfondo il Cervino e il gruppo del Rosa. Arrivando dallo specchio d’acqua, spiccano i riflessi della montagna. . . in primis l'appuntito bec Molere... Magico! Non c'è quasi nessuno e comunque tutti quelli che arriveranno si fermeranno qui. . . E' però un peccato, a 5' c'è un secondo lago (Piana, 2250 m) e con altri 15' c'è il terzo (Molera, 2300 m), con vaste chiazze di neve, in un ambiente solitario e spettacolare, per soli altri 100 m di dislivello. . . Per raggiungerli, si segue brevemente il segnale che continua sullo sbarramento in cemento oltre la baita (che ha un locale d'emergenza aperto) e si inerpica subito. In breve, si è dalla diga del lago Piana. Si continua, poi, seguendo a destra gli ometti e i segnali (malridotti), recuperando altri metri di quota, e, quando sulla sinistra in basso appare il lago Molera, si abbandona la via principale (che va a destra fino a rivedere il lago Vercoche) e per tracce (senza marcatura) si scende alla riva. Finite le foto di rito, si rientra al lago principale. Dopo una lunga pausa, il ritorno avviene attraverso il solitario vallone della Legna. . . Sono le 13.30 e la via dal primo lago precipita (!) verso il basso e si raggiunge un primo vasto pianoro con baite (Vercoche); più in basso si vedono altre case in uno spiazzo, ma purtroppo il tempo, improvvisamente, muta e si mette a piovere (fine delle foto!); sono circa le 15.30, fa caldo e le mantelle sono un tortura. . . poi smette e siamo a un bivio (1343 m, a pochi metri più avanti c'è un cartello che segnala un albero monumentale), sarebbe bello fare la strada più lunga, che passa a visitare un orrido, ma il meteo non lo permette e facciamo la scorciatoia che taglia ripii pendii. . . E' bagnato. . . non è proprio il massimo, un paio di volte si scivola. . . brrrrr. . . Con tempo brutto è quasi EE (anzi quasi pericoloso così bagnato, visto che il tracciato è solo parzialmente in sicurezza); piove di nuovo e ora fa anche freddo. . . Si fanno ancora circa 100 m di quota (saliscendi) e si arriva stanchi e bagnati al parcheggio verso le 17.30. 2h15 andata + 4h ritorno con un percorso parzialmente circolare, 500 mt dislivello (con dei saliscendi e l'uso dell'impianto) e diff. E (molta attenzione ai tratti ripidi e scoscesi se bagnati) per approfondimenti, vedere il link http://www.cva-ao.it/sentieri/VERCOCHE/ALLEGATI/vercoche.pdf Altre info sulla Valle d'Aosta ai due link di http://cralgalliera.altervista.org/nuova_pagina_24b.htm se volete alcune foto sono al collegamento http://www.cralgalliera.altervista.org/altre2013.htm al link corrispondente NB: in caso di gita, verificare, sempre, con FIE, Cai, eventuale Ente parco o altre Istituzioni, pro loco, ecc., che non ci siano state variazioni che abbiano aumentato le difficoltà! Si declina ogni responsabilità. Il presente testo ha solo carattere puramente indicativo e non esaustivo.
- “I laghi della Valle d’Aosta” di S. Piotti Ed. Ferrari 2005