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Colle del Nivolet, versante meridionale

ivano_ruffoni

A cura di:

Ultimo rilievo: 16/11/2005
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
1812 m
Altezza di arrivo
2612 m
Dislivello positivo
800 m
Tempo di andata
03h00'
Tempo di ritorno
02h15'
Periodo consigliato

Introduzione

L'escursione si sviluppa sul "Sentiero Renato Chabod per il colle del Nivolè" ripristinato nel giugno 2000. Nella prima parte il tracciato segue la vecchia strada militare costruita dal Regio Esercito Italiano mentre era in corso (1882-1915) il patto militare fra Austria-Ungheria, Germania ed Italia (il patto, noto come Triplice Alleanza, aveva lo scopo di definire le modalità di aiuto reciproco fra i contraenti in caso di invasione esterna anche se, in pratica, venne sottoscritto come garanzia contro una eventuale aggressione francese). Nella parte centrale e finale dell'itinerario si seguono invece tratti di mulattiere e sentieri reali di caccia. Il rientro, soprattutto nei mesi in cui la Strada Provinciale 50 è chiusa al km 6.8, si può effettuare percorrendo alcuni tratti di strada asfaltata con bellissimi panorami sui laghi Serrù e Agnel. Durante l'itinerario è frequentissimo avvistare gli animali tipici del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Nota: entrambi i toponimi "Nivolè" e "Nivolet" sono utilizzati nelle indicazioni locali.

Descrizione

Dal parcheggio (1812 m circa), in prossimità di un croce di legno costruita per il Giubileo del 2000, si risale, per circa 4/5 minuti, la strada asfaltata sotto l'alpe Brengiat fino ad incrociare sulla destra il cartello in legno dell'inizio del "Sentiero Renato Chabod per il Colle del Nivolè". Si prende la ex strada militare, si supera subito un torrente e, proseguendo parallelamente alla provinciale si incrocia nuovamente la strada asfaltata. Si svolta a destra sulla provinciale e percorso un tornante si riprende, in prossimità dell'Alpe Pilocca, di nuovo a destra, la strada militare. Sempre con pendenza moderata si percorrono due larghi tornanti e dopo una diagonale di circa 500 metri si giunge all'ampio piazzale di sosta da cui, sulla destra, si stacca il sentiero reale di caccia per l'Alpe Moncial e l'Alpe Moncialet. Si prosegue diritto ad attraversare un ponte in legno e si rientra sulla provinciale (si noti un cartello che indica anche come "Sentiero Bruno Tempo" il tratto appena percorso). Salita la strada asfaltata fino al successivo tornante, si svolta a destra seguendo le indicazioni per "Colle del Nivolet", "Casotto Bastalon" e "passerelle in legno del genio militare". Attraversato un secondo ponte in legno si comincia a salire per tornanti sulla sponda orografica sinistra della valle, in fronte all'Alpe Renarda. Più volte, con grandi panorami sul lago Serrù, il percorso intreccia i tralicci dell'alta tensione (prestare attenzione). Giunti in prossimità del traliccio contrassegnato con "T.212/N.115" si abbandona la strada militare (che dopo circa 200 m si immette nuovamente sulla provinciale) e si svolta a destra per risalire con una lunga diagonale al Casotto Guardia Parco del Bastalon (2423 m, 1h50'), splendido punto panoramico sul Vallone del rio Carro e sul lago Serrù. Aggirato il casotto, in prossimità di una fontana, si prende la traccia che sale ad incrociare la strada reale di caccia, segnavia Sentiero N° 550, per il Col della Terra ed il Colle della Porta. Si svolta a sinistra ad aggirare la "Costa della Civetta" e con ampi panorami sui laghi Serrù ed Agnel si scende ai laghi Losere, l'ultimo dei quali a quota 2461 m è in prossimità della strada asfaltata. Si segue ora, a destra, la provinciale e poi, allo sbocco di una valletta, si prende a destra una mulattiera che, passando accanto ad un grosso blocco di cemento, utilizzato per la vecchia teleferica Ceresole - Colle del Nivolet, accostandosi alla "Roccia del Nivolet", fra erba e sfasciumi, riporta presso la provinciale. Dopo un altro tratto sull'asfalto si nota sulla destra una targa infissa nella roccia indicante il "Sentiero Renato Chabod" e il "Rifugio Città di Chivasso". Presa la cengia si sale a raccordarsi alla splendida strada reale di caccia, a tratti sopraelevata su un letto di lastroni e sassi, e dopo essere passati accanto ad un rudere e ad un laghetto si giunge ad un punto panoramico sullo splendido Piano del Nivolet. Una breve discesa conduce al Rifugio Città di Chivasso ed al vicinissimo Colle del Nivolet (2612 m, 3h00'). Nel caso la strada per il Nivolet fosse chiusa al transito si suggerisce di completare l'itinerario con un percorso parzialmente circolare. Dal colle si scende lungo la strada asfaltata, si passa accanto alla "Vergine del Nivolet" ed alla cengia percorsa in salita, si ridiscende la mulattiera presso la vecchia teleferica e si incrocia la provinciale. Conviene ora traversare la strada e discendera sulla traccia che taglia il tornante del lago Losere maggiore. Con percorso libero, misto a tratti di strada asfaltata, con alla propria sinistra il pendio erboso solcato dalla strada militare percorsa all'andata, si scende al lago Agnel. Passato il coronamento della diga, si piega a destra e successivamente a sinistra e si raggiunge l'Alpe Agnei. La strada in leggera discesa porta al "Glaciomuseo" (2299 m, 1h05'), ospitato nell'ex cabina elettrica AEM. Si consiglia di visitare il museo (all'interno sono installati alcuni tabelloni tematici e pannelli fotografici sui ghiacciai ed un plastico del "Ghiacciaio della Capra"; al piano superiore vi sono altri tabelloni informativi ed uno schermo televisivo che trasmette un documentario sul mondo dei ghiacciai). Tagliando, dove possibile, qualche tornante si scende in prossimità del coronamento della diga del lago Serrù e successivamente al bivio per chiesetta della "Madonna delle Neve" (consigliata una visita). Seguendo ancora la provinciale, e con qualche taglio libero dei tornanti, si ritorna a valle dell'Alpe Renarda ed all'imbocco della mulattiera indicata con "Sentiero Bruno Tempo". Ricalcando l'itinerario di salita, la discesa procede fino al parcheggio posto in prossimità del km 6.8 (1812 m, 2h15').

 

Ci siamo stati