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Cima del Lares, da Nasoncio

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A cura di:

Ultimo rilievo: 05/09/2012
Difficoltà
T3
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
1065 m
Altezza di arrivo
2045 m
Dislivello positivo
980 m
Tempo di andata
03h00'
Tempo di ritorno
02h30'
Periodo consigliato

Accesso

Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; alla rotonda all'ingresso della città svoltare a destra in direzione Valgerola. Risalire la vallata finchè, oltre Pedesina e poco prima di Gerola Alta, si scende a sinistra verso Nasoncio. Oltrepassata una prima contrada (con chiesetta), si raggiunge un bivio con tornante a destra: si svolta e in poche decine di metri si arriva ad uno slargo a termine strada. Pochi posti di parcheggio ai margini dello slargo.

Introduzione

Gita pochissimo conosciuta lungo questo percorso e comunque scarsamente frequentata per l'assenza di qualsivoglia indicazione. Si percorrono lunghi tratti privi di segnalazioni, ma con traccia quasi sempre leggibile. Grande panorama finale su tutte le vette dei circhi terminali della Valgerola: Tronella, Mezzaluna, Tre Signori e Ponteranica; ottimo punto di osservazione per alcune interessanti ma trascurate salite in roccia del circo di Pescegallo. 

Descrizione

Dal parcheggio 1065m si prosegue sulla strada asfaltata/cementata (ora sbarrata al traffico non autorizzato) che - ripidissima - raggiunge le ultime case di Nasoncio 1097m; da qui inizia la pista forestale della Val Bomino che si segue con un lunghissimo traverso a saliscendi in una splendida foresta di faggi ed abeti. Tralasciata a sinistra la pista per il Doss Caval, si continua fino ad oltrepassare due tornanti: poche centinaia di metri e, in prossimità di un guado, si distacca sulla destra senza alcuna indicazione una bella mulattiera acciottolata. Risale una valletta - in cima una visibile sottile cascata - per portarsi in alto sull'opposto versante: a questo punto ci si trova sui pascoli bassi dell'Alpe Bomino Vaga (vago = esposto a nord, ombroso); oltrepassando una baita restaurata si sale lungo una traccia erbosa fino alle costruzioni della casera 1624m, tuttora caricata in estate con bovini, capre e pochi cavalli. Qui il sentiero tende a scomparire: volgendo a destra in piano per un centinaio di metri si trova un abbeveratoio a vasca di cemento e da qui è visibile l'imbocco nel rado bosco della prosecuzione del sentiero. Un breve traverso in lieve salita porta ai pascoli superiori di Bomino, che vanno risaliti fino all'ultima baita: qui è ben visibile la bocchetta da raggiungere. Il tracciato è un po' sconnesso dal passaggio degli animali, ma in breve si tocca il prato della Bocchetta di Scioch 1930m (non nominata, nè quotata, nè rappresentata sulle carte); qui si incrocia un sentierino abbondantemente segnalato che percorre la Cresta della Motta mantenendosi sul pendio occidentale molto al di sotto del crinale. Si segue il sentiero verso sinistra (sud-est) lungo un traverso a saliscendi da percorrere con attenzione: l'esposizione è evidente e il versante attraversato è ricoperto di erbe sdrucciolevoli [In un paio di punti sono in atto piccole frane, ma sono possibili aggiramenti comodi]. Raggiunta una valletta con numerosissimi paravalanghe, la si attraversa fino all'ultima struttura dove, in corrispondenza di alcune rocce, sulla sinistra si comincia a risalire il ripido dosso con ginepri e rododendri; si oltrepassa un ripiano e si continua fino ai pochi blocchi sassosi di una sorta di anticima. Da qui, seguendo sulla cresta una traccia di capre interrotta da poche facilissime roccette, si raggiunge l'esigua sommità della Cima del Lares 2045m. Ritorno per la via di andata.

Galleria fotografica

© 2021 - Marco Bonati
© 2021 - Marco Bonati
Ci siamo stati