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Cima Comer, da Sasso

ivano_ruffoni

A cura di:

Ultimo rilievo: 28/04/2005
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
531 m
Altezza di arrivo
1281 m
Dislivello positivo
750 m
Tempo di andata
01h45'
Tempo di ritorno
01h30'
Periodo consigliato

Accesso

Uscita Brescia Ovest dell'autostrada A4. Si prosegue verso est lungo la Tangenziale Sud/SS11 e poi sulla SS45 bis/Gardesana Occidentale. Si lascia a destra la deviazione per Salò, e, lungo la costa del Lago di Garda, si traversano Gardone Riviera, Fasano, Maderno, Toscolano, Bogliaco e Villa. Poco dopo l'incrocio per Gargnano, la strada sale leggermente fino ad incrociare, sulla sinistra, la SP9 per Capovalle-Lago d'Idro-Magasa-Valvestino. Si sale la strada provinciale con numerose svolte fino a raggiungere il sesto tornante da dove si ha una bella vista su Musaga e la chiesa di San Antonio di Sasso (con le pendici del Monte Comer come sfondo). Si procede fino ad un bivio (486 m), si prende a destra fino al successivio bivio (516 m) e di nuovo a destra fino a Sasso (531 m), dove si parcheggia.

Introduzione

La Cima Comer è una elevazione erbosa e ricca di affioramenti calcarei a Sud del Monte Denervo e da questo separata da una sella boscosa. Il toponimo probabilmente deriva da "gömer", cioè "vomero", forse perché le pendici Nord Ovest sono coltivabili. Le pendici rivolte a Sud Est sono invece rocciose e ripidissime e da esse, nel passato, si sono staccati alcuni grossi massi precipitati poi sulla SS45bis - Gardesana Occidentale. A tale scopo, periodicamente, le pendici a monte della strada statale, all'incirca sotto la zona che si estende da Amburana fino a San Gaudenzio, sono messe in sicurezza con protezioni metalliche. L'itinerario, interamente nel Parco Alto Garda Bresciano, conduce all'Eremo di San Valentino, continua su un sentiero attrezzato (prestare attenzione alle scariche di sassi), continua fra roccette calcaree affioranti dal bosco e si conclude alla croce posta sulla Cima Comer. Nelle belle giornate la Cima Comer è un punto di osservazione eccezionale sul sottostante lago di Garda.

Descrizione

Si traversa, in leggera pendenza, tutta la frazione di Sasso (531m) e si giunge all'estremo dell'abitato in prossimità di una bella fontana (attenzione, l'acqua non è potabile) con lavatoio. Su una delle pareti è ben visibile il segnavia bianco-rosso 31 indicante la mulattiera per San Valentino, Briano e Cima Comer. La strada, oltrepassati alcuni orti ed un castagneto, procede, inizialmente, praticamente pianeggiante fino a giungere ad un primo torrente con cascatella. La mulattiera ora si restringe e comincia a salire in un bosco di carpini, frassini, querciole e scotani, fino a traversare la Valle di San Martino e poi continua più ripida fino ad uno spalto roccioso con vista panoramica su Gargnano, la catena del Monte Baldo e il lago di Garda. Poco più avanti si abbandona il segnavia 31, che sale a sinistra verso la Cima Comer, si percorre un tratto pianeggiante e ci si cala in una valletta ripida, ma breve, su una scala di gradoni rocciosi. In fondo alla valletta, a sinistra, si sale fino alla porta di accesso all'Eremo di San Valentino. Aprire ora la porta con un poco di forza ed attenzione. La porta infatti è mantenuta in posizione chiusa sul retro da una pietra legata ad una corda che scorre in una carrucola. Ancora qualche tornante su sentiero gradinato e si giunge sul terrazzo erboso, circondato da alti cipressi, dove sorge l'Eremo di San Valentino (772 m). A fianco dell'eremo, chiusa da una rudimentale porta in legno, vi è una cavità rocciosa generalmente piena di acqua. Dall'eremo il panorama è veramente notevole: in basso è ben visibile il paese di Gargnano e la "Villa Feltrinelli" (ora trasformata in lussuoso albergo), chiamata dai locali "Villa del Duce" per aver ospitato Benito Mussolini durante il periodo della Repubblica di Salò. In lontananza la catena del Monte Baldo si rispecchia nelle acque azzurre del lago di Garda. Sulla destra dell'eremo parte il sentiero "Dito", attrezzato con corde fisse d'acciaio. Una targhetta in metallo, posta proprio all'inizio del canalino, ricorda di percorrere questo tratto solo se si è escursionisti esperti e con condizioni metereologiche buone, in assenza di pioggia e vento. Si raccomanda comunque prudenza per pericolo di caduta sassi. Si ricorda che questo tratto non è permesso ai cani. Ci si alza fra rocce calcaree e si giunge in breve all'incrocio con una variante del segnavia 31, abbandonato in precedenza poco prima della discesa nella valletta che precede l'eremo. Ora il sentiero si svolge in un bosco rado, si passa accanto ad un punto di osservazione panoramico, il "Pulpito", e si incrociano sulla destra due sentieri attrezzati che conducono al "Dito", un piccolo torrione calcareo sporgente. Ci si ricongiunge al sentiero principale con segnavia 31 e, poco prima di una valletta, si lascia la traccia di sinistra per Briano e il Rifugio ANA di Gargnano (noto anche come Rifugio Alpini) e si segue il sentiero di destra. Ora ci si alza fra roccette calcaree in un rado bosco, si supera una radura erbosa, dove spesso pascolano delle pecore, si tralascia, a sinistra, una nuova deviazione per il Rifugio Alpini, e si continua di nuovo fra roccette, a volte a filo di cresta sulla parete strapiombante. A tratti il sentiero non è evidente ma comunque è ben segnalato dalle barre bianche rosse dipinte sui tronchi degli alberi. Si giunge in prossimità di un'antenna-ripetitore e, in breve, si arriva al cippo con croce che segnala la Cima Comer (1281 m). Nelle belle giornate, la Cima Comer è uno dei punti più panoramici sul lago di Garda di tutta la Riviera dei Limoni. La discesa è comune all'itinerario di andata fino all'incrocio col sentiero "Dito". Conviene ora procedere a destra fino a re-incrociare il sentiero segnavia 31, si supera un facile tratto attrezzato, si scende brevemente una valletta e ci si ricongiunge al sentiero di andata abbandonato per la deviazione all'Eremo di San Valentino. Ora si prende il sentiero già percorso e si giunge a Sasso.

Galleria fotografica

© 2021 - Ivano Ruffoni
© 2008 - Ivano Ruffoni
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