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Cappella di San Bernardo, da ponte Sciairante

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A cura di:

Ultimo rilievo: 02/08/2012
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
937 m
Altezza di arrivo
1351 m
Dislivello positivo
420 m
Tempo di andata
02h00'
Tempo di ritorno
01h30'
Periodo consigliato

Accesso

Si esce al casello di Ceva e si risale la Val Tanaro, superando in successione Garessio e Ormea. Da Ponte di Nava, si gira a destra in direzione Viozene, ma dopo circa 5,4 km si piega a sinistra in corrispondenza di una ampia area attrezzata per pic nic (900 m). Qui posteggio (in questo caso +50’ A/R) o 1,4 km di sterrato per ponte Sciairante (solo 5/6 posti auto) 937m

Descrizione

In 30’, si raggiunge una radura e a destra c’è la deviazione per San Bernardo Dova (da Case Isola - 950m). Si sfiorano subito un paio di case diroccate e si supera un piccolo rio. Il sentiero è marcato con un tondo rosso (a volte sono due, ma anche delle tacche gialle). Si sale a lungo nel bosco, e, in un paio di punti, si oltrepassano dei tronchi che rendono difficoltoso il passaggio; l’idea è che si tratti di un percorso che Non fanno in molti… Dopo altri 90 minuti, infine si esce dal bosco, ma causa indicazioni confuse (dal fascicoletto gita a disposizione), si pensa che sia solo il primo borgo abbandonato e serva ancora recuperare altri 100 di quota per raggiungere Dova e poi la Cappella di S. Bernardo… Il sentiero, sempre segnato nello stesso modo, va a destra e si impenna dritto con forte pendenza… Guadagnando quota, si notano bei Panorama sulle Alpi Liguri: Monte Saccarello, Cima Missun, Monte Bertrand, ect. Si sale fino a superare un pilone votivo e raggiungere una grande casa con una stalla di notevoli dimensioni… Si cerca ma non si trova nulla… ora si è troppo in alto di quota e dopo aver consultato le carte e i testi si capisce che l’edificio sacro DEVE essere vicino al primo gruppo di case abbandonate incontrate prima sul crinale. Si ridiscende fino al borgo abbandonato e se nelle vicinanze c’è la chiesetta, allora vorrà dire che si tratta di Dova… Fa un po’ caldo, data l’altitudine non troppo elevata, quindi i periodi migliori sono le stagioni intermedie. In 5’ in piano, seguendo la cresta boscosa (rispetto al percorso di salita, se fatto senza errori, bisogna girare a sinistra dai ruderi) si trova la struttura ben conservata ed aperta! pure qui la traccia è segnata con un tondo rosso (in zona tutti i simboli sono uguali e ciò porta a un po’ di confusione…). Insomma … Trovata!!! Eccola!!! Bene, si è quindi a quota 1351 m. Da ultimo, si può rientrare sui propri passi (1h30 il ritorno). Nel tratto finale, si costeggia il bel rio Tanarello, all’andata si era distratti dal voler raggiungere la meta…

se volete alcune foto ai link
http://www.cralgalliera.altervista.org/altre2012.htm

NB: in caso di gita, verificare, sempre, con FIE, Cai, eventuale Ente parco o altre Istituzioni, pro loco, ecc., che non ci siano state variazioni che abbiano aumentato le difficoltà! Si declina ogni responsabilità. Il presente testo ha solo carattere puramente indicativo e non esaustivo. 

Informazioni
Al termine giro a Garessio con alcuni acquisti (tra cui la buonissima carne della macelleria Bertola, Via Federici, 14, tel. 0174 81047 ) e alla sera la buonissima polenta bianca degli Alpini….

Informazioni gastronomiche
La polenta saracena è un antico piatto tipico ed esclusivo di Garessio e zone limitrofe. Preparata con prodotti locali quali le patate, il grano saraceno - la cui farina originariamente era la sola usata -, farina di grano, il formaggio pecorino e\o parmigiano, burro, panna, porri, funghi secchi. . .

Riferimenti Bibliografici

Galleria fotografica

© 2021 - Maurizio Loconti
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© 2012 - Maurizio Loconti
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