Bivacco Gratton, da Crétaz
Accesso
Raggiunta l'uscita dell'autostrada si percorre la SR in direzione di Cogne fino alla frazione di Crétaz; qui conviene continuare in auto sempre in direzione Cogne, finchè si trova sulla destra la stradina che torna indietro verso Crétaz (1480 m) ma più in basso vicino al torrente. Al termine si raggiunge uno spiazzo dove si può comodamente parcheggiare.
Introduzione
Dal cuore boschivo del Parco Nazionale del Gran Paradiso, in un ambiente ricco di fauna e flora alpina, attraversando due tra i valloni più caratteristici e selvaggi della Val di Cogne, per giungere infine in una delle aree glaciali più elevate dell'intera valle: uno dei rarissimi ghiacciai "sopravvissuti" al di fuori delle grandi pareti nord, racchiuso e protetto dalla cerchia che va dalla Grivola, alla Punte Bianca, Nera e Rossa, ed alla Grivoletta.
Descrizione
Davanti al ponte troviamo le paline segnaletiche di tutti i sentieri: lo oltrepassiamo, imboccando un ripido sentierino che risale il pendio erboso avvicinandosi presto al bosco. Qui il sentiero piega a destra (trascurare una traccia che conduce a sinistra) e con una prima diagonale inizia la serie di svolte che ci conducono, sempre verso destra, all'attraversamento, su ponte, di un torrentello che scende nel bosco e le cui sponde verso la parte alta sono spesso popolate da gruppi di camosci
Continuiamo così, spesso in salita ripida costeggiando e raggiungendo alcuni ameni spiazzi erbosi dove troviamo diversi casolari caratteristici, alcuni molto pittoreschi, altri quasi del tutto diroccati. Con un ultimo strappo giungiamo alla radura dove sorgono le baite di Les Ors inferiore, abbandonate e usate spesso dai camosci come riparo invernale e notturno. Di qui abbiamo già la completa apertura della visuale sulle due punte che sorvegliano, come arcigne sentinelle l'intera conca di Les Ors: l'Herban e l'Ouille. In una manciata di minuti arriviamo poi a sbucare dal bel lariceto fin qui risalito, giungendo alla croce che caratterizza le baite di Les Ors damon (2030m; 1h30'). Una breve sosta ad ammirare il bel pianoro erboso cha si apre davanti a noi, dall'atmosfera raccolta, chiuso a sinistra dalla rocciosa parete ovest dell'Ouille, è doverosa. Il sito è popolato da numerose famiglie di marmotte, abbastanza disposte a lasciarsi fotografare (e a tarda primavera, anche da diversi gruppi "locali" di stambecchi ben pasciuti).
Continuiamo in leggera salita verso destra ad incontrare la parte inferiore del secondo bosco , che scende dalla cresta divisoria che ci separa dal vallone del Pousset. Dopo una lunga diagonale sul fianco della radura di Les Ors il sentiero riprende a salire e presto raggiungiamo cosi' il bivio per il Vallone di Vermiana; continuiamo invece a destra verso il casotto del PNGP del Pousset. che raggiungiamo in pochi minuti (2285m) situato proprio sulla cresta spartiacque, in ottima posizione panoramica:di fronte a noi, in bella evidenza, la parete est della Punta Pousset, con la lunga e frastagliata cresta nord est.
Iniziamo in leggera discesa la diagonale che si abbassa a toccare il fondo del vallone del Pousset, guadando alcuni torrentelli, per poi riprendere la salita con ampie svolte su terreno aperto, in un ambiente naturale molto suggestivo. Un breve strappo precede l'arrivo alla caratteristica croce che segnala il vecchio agglomerato di baite del Pousset superiore , completamente in disuso (1529m, 3h00') nella bassa stagione punto di riferimento preferito di folti gruppi di stambecchi.
Di qui inizia la vera parte ripida dell'itinerario, in un ambiente sempre più selvaggio e dove i pascoli del Pousset superiore cedono via via il posto ad un terreno sempre più detritico e roccioso, di mano in mano che ci si avvicina ai contrafforti dellla Pousset.
Dopo un certo tratto si incontra il bivio con il sentiero che a destra si dirige verso la cima della suddetta punta; noi invece procediamo verso sinistra, in forte risalita costeggiando poi un pendio di massi che scende verso il basso, fino a raggiungere i risalti rocciosi che scendono dalla cresta Col Pousset - Punta Pousset. Di qui, dopo un breve tratto dove il sentiero è un po' franoso ed esposto (attenzione al ritorno) si avanza a mezza costa in direzione sud, ad attraversare alcuni falsopiani detritici sempre ben segnalati, finché ci troviamo esattamente sotto l'ultima "rampa" che ci separa dal colle: una gigantesca pietraia che si risale nei punti più agevoli, accompagnati dalle numerose "freccette" gialle, fino a sbucare, finalmente, nei pressi del Bivacco, (3198m, 4h30') al margine del bacino del sottostante Ghiacciaio del Trajo: di fronte, dalla parte opposta del ghiacciaio è la selvaggia parete est della Grivola e della meno imponente, ma simile, Grivoletta, separate dal colle di Clochettes dove è posto il Bivacco Balzola (alpinistico).
Risalendo la traccia verso nord, dal colle, si può collegarsi alla traversata verso il Rifugio Sella, costeggiando le pendici della Punta Rossa sino all'omonimo colle. per poi cosi' scendere nel vallone del Lauson.