Alpinista verrezziese, che nel corso della sua breve avventura umana ha saputo lasciare un segno indelebile, non solo grazie alla quantità di scalate effettuate, molte su nuove vie ed una in prima assoluta (l'odierna punta Crétier), ma in virtù della nuova filosofia con la quale affrontava la montagna.
Alpinista verrezziese, che nel corso della sua breve avventura umana ha saputo lasciare un segno indelebile, non solo grazie alla quantità di scalate effettuate, molte su nuove vie ed una in prima assoluta (l'odierna punta Crétier), ma in virtù della nuova filosofia con la quale affrontava la montagna.
Finita l'epoca eroica delle prime assolute delle cime più celebri; terminato poi il periodo delle prime delle diverse pareti delle medesime montagne, era iniziata l'era dell'alpinismo sportivo, della "soluzione dei problemi" posti dalle pareti di roccia: lo studio e la realizzazione di una determinata via, così, per passione, per misurarsi con la natura, per sport finalmente. Egli si riprometteva la massima prudenza infatti diceva: "Checché ne dicano certi signori alpinisti, io confesso lealmente che in certi passaggi ho paura". Ma evidentemente il coraggio e l'autocontrollo avevano la meglio, dato che nel corso dei suoi 24 anni mai compiuti riuscì ad inaugurare 51 vie nuove: oltre la già citata prima assoluta della Punta Crétier (allora denominata "Vierge" des Dames Anglaises, 1928), bisogna ricordare la NE della Grivola (1926), la Nord del Mont Emilius con una marmotta viva nello zaino (1927), la SE del Mont-Maudit, il Gran Paradiso dalla NO (1930), la Sud dell'Aiguille Noire de Peutérey (1932), il Cervino dal versante Ovest di Tiefenmatten alla cresta italiana (1931) ed il Pic Tyndall per la cresta Sud (1933). Quest'ultima ascensione gli fu fatale: dopo un bivacco in parete la cordata formata dal Crétier, Basilio Ollietti ed Antonio Gaspard precipitò sulla via del ritorno, in un punto generalmente non pericoloso, tradita da una placca di neve instabile. Era l' 8 luglio 1933. "Alcuni frammenti di vetro tenevano ferme le lancette dell'orologio di Ollietti. Segnava le cinque e mezzo. Vennero sepolti uno accanto all'altro, nel piccolo cimitero di Valtournenche, il giorno venerdì, 14 luglio 1933. Il Cervino era stato salito per la prima volta da Edward Whymper, proprio in quel giorno di venerdì, 14 luglio del 1865".* La sua vita ed i suoi appunti ispirarono allo scrittore-alpinista Giuseppe Mazzotti, divenuto in seguito cognato dell'ormai caduto Crétier, il volume biografico "Montagnes valdôtaines" ed il triste sesto capitolo de *Grandi imprese sul Cervino.