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Levaz

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Last survey: 26/02/2017
Difficulty
T3
Length
3.46 Km
Departure altitude
1110 m
Arrival height
1711 m
Positive difference in height
601 m
Negative difference in height
601 m
Round trip time
01h30'
Return time
01h00'
Recommended period

Access

Lasciare lo svincolo autostradale A5 di Châtillon, svoltare a sinistra e proseguire per circa 300 metri fino alla rotonda. Alla rotonda, prendere la terza uscita e immettersi su Via Emile Chanoux. Percorrere Via Emile Chanoux per 600 metri, attraversando il centro storico di Châtillon, e svoltare leggermente a destra su Via Menabreaz. Continuare per 450 metri fino alla rotatoria con il monumento del "Cervino" al centro, e prendere la seconda uscita per entrare sulla strada regionale SR46 in direzione della Valtournenche. Proseguire lungo la SR46 per circa 7,60 chilometri, attraversando le frazioni di Champlong e Chessin. Giunti ad Antey-Saint-André, mantenere la sinistra alla biforcazione per rimanere sulla SR46 e proseguire in direzione del villaggio di Buisson. Continuare per ulteriori 3,10 chilometri sino a raggiungere l'abitato di Buisson dove, sulla destra poco prima delle prime abitazioni, è disponibile un piccolo parcheggio gratuito 🅿️.

[0h20'] - [12,5km]
Come arrivarci con GMaps
Come arrivarci con Apple Maps

Le indicazioni fornite sono state verificate con attenzione alla data di rilevamento dell'itinerario. Tuttavia, si consiglia vivamente di controllare eventuali variazioni intervenute successivamente, soprattutto riguardo al percorso di accesso al punto di partenza. Prima di intraprendere il viaggio, è opportuno consultare strumenti di navigazione aggiornati per ottenere indicazioni stradali precise e attuali. Raccomandiamo l'utilizzo di app per la navigazione satellitare, come Google Maps o Apple Maps, per garantire la massima accuratezza e sicurezza del tragitto.

Introduction

Questa passeggiata è adatta a coloro che vogliono capire cosa significa lo spopolamento delle montagne. E' un itinerario, senza particolari difficoltà, in grado di offrire le suggestioni dei tempi in cui ogni piccolo villaggio delle nostre montagne era abitato e il territorio attiguo curato con attenzione.

Description

Percorrendo la strada regionale per Cervinia in direzione di Valtournenche, a 200 m dalla galleria paramassi di Fiernaz, sulla destra trovate un piccolo parcheggio quasi al bordo del torrente; lasciate l'auto e, fatti pochi passi lungo la strada regionale, seguite la palina indicatrice che indica il sentiero per Gilliarey in corrispondenza della prima casa di Buisson.
Prendete la vecchia mulattiera che sale, ora allargata a trattorabile, e dopo circa 3 minuti incrociate la pista che segue in piano il vallo posto a protezione del villaggio, seguitela per poche decine di passi verso sinistra fino ad incontrare la traccia che sale lungo il vallo e percorretela fino a raggiungere un grosso sasso. Discendete poi dall'altra parte e risalite entrando nel bosco alla destra di un piccolo masso infisso nel terreno in posizione verticale.
Proseguite seguendo la traccia di sentiero senza lasciarvi spaventare dalla vegetazione intricata e dopo circa ¼ d'ora trovate sulla sinistra il moncone di un larice spezzato da una intensa nevicata. Continuando lungo il sentiero vedete sulla sinistra il bollino 7 tracciato su un masso con a destra un gruppetto di piccoli abeti. A circa mezzora dalla partenza attraversate un tratto di bosco tappezzato di edera, seguitate a salire lasciando sulla destra le roccette. Poco più avanti incrociate il sentiero che parte da Fiernaz (non transitabile al momento) ed avete così superato circa 1/3 del dislivello previsto.
Salite ancora abbandonando il bosco, fino a giungere ad un punto panoramico che domina la piana di Antey. Avete di fronte a voi i villaggi di Chamois, e sul cucuzzolo ai vostri piedi un bel tappeto di uva ursina, alcuni larici, e del ginepro. Siete a circa metà della fatica, potete concedervi una sosta ma attenzione a dove vi sedete perché inizia qui la zona ricca di rettili che circonda il villaggio di Levaz.
Continuate lungo il sentiero che sale a zig-zag tra le erbe secche, contornando dopo una decina di minuti un esile gruppo di latifoglie che crescono stentatamente sul pendio arido. Ancora 10 minuti ed attraversate un gruppo di alberi più consistente nel quale spicca un esemplare di larice particolarmente bello. A lato del sentiero una piccola sorgente fornisce l'acqua necessaria allo sviluppo delle piante che la circondano. Ora avete superato più dei ¾ del dislivello totale.
Poco dopo siete ai piedi dello sperone roccioso in cima al quale vi sono i pascoli di Levaz, trovate a lato del sentiero un asse che fa da panca e fissati alla parete rocciosa due piccoli oratori in legno con la Madonna e Gesù Bambino: vi consiglio di non sostare a lungo in questo punto perché la parete ogni tanto scarica qualche sasso.
Continuate lungo il sentiero fino a raggiungere un breve tratto di recinzione in legno e fermatevi ad ammirare il panorama sulla piana di Antey con a sud, in lontananza, la Cima Nera, mentre guardando verso l'alta Valtournenche vedete il panettone della Roisetta, le piramidi del Grand e Petit Tournalin, la chiesetta di Chamois con alle spalle il Bec de Nana, il Mont Tantané e, dietro il bosco fitto di larici che separa Chamois da La Magdeleine, scorgete in lontananza la vetta dello Zerbion con il puntino bianco della statua della Madonna.
Ancora pochi passi e siete sul pianoro di Levaz, il villaggio abbandonato ormai da decenni che ospitava in estate tanti abitanti di Fiernaz. Godetevi il fascino di queste case, addossate le une alle altre, e le caratteristiche murature che alternano la pietra a secco ai travi di legno. Osservate i caratteristici tetti coperti da assi di larice, è una soluzione costruttiva obbligata in una zona povera di lose, le lastre di pietra che vengono comunemente adoperate in Valle d'Aosta come copertura dei tetti.
Nelle case trovate ancora qua e là le cose lasciate dagli abitanti che sono scesi al fondovalle. Sono rimaste per anni in paziente attesa dei loro legittimi proprietari, la cassapanca, il tavolo, un paio di scarpe, la stufa a legna che per anni ha cotto il cibo di grandi e piccini. Con questi oggetti sotto gli occhi è facile immaginare il fervore di attività che animava questo villaggio riscaldato dal sole dal primo mattino al pomeriggio inoltrato. Ora è tutto silenzio a Levaz, interrotto solo dagli zoccoli di qualche camoscio o dal fruscio delle serpi.

 

 

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