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San Fedelino

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A cura di:

Ultimo rilievo: 24/03/2010
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
202 m
Altezza di arrivo
470 m
Dislivello positivo
800 m
Tempo di andata
02h00'
Tempo di ritorno
02h00'
Periodo consigliato

Introduzione

Percorso panoramico molto frequentato che, ricalcando l'antico tragitto medievale della Strada Regina, costeggia le bellissime paludi della "Riserva Naturale del Lago di Mezzola e dei Piani di Spagna". La meta è un antichissimo (XI-XII sec.) oratorio romanico che ospita pregevoli affreschi: fra le più antiche testimonianze del suo genere in tutte le Alpi. Molto interessante, soprattutto in inverno, l'avifauna stanziale e di passo. Da non perdere, verso sera, i voli dei cigni nidificanti.

Descrizione

Dal parcheggio si torna ad attraversare il ponte 204 m e subito, sulla destra, si imbocca la strada per la frazione Albònico (Via Palate); al primo tornante la si abbandona per inserirsi, presso case ristrutturate, su una traccia che sale a raggiungere una carrareccia piana. Si prosegue a destra con lievi saliscendi fra terrazzamenti coltivati o abbandonati a recente bosco ceduo. Oltrepassate le pittoresche baite di Loco Fontana 262 m, una blanda discesa conduce a un tornante della strada superiore di Dascio; si prosegue dritti in salita fino a ritrovare la mulattiera che, affiancate alcune baite, raggiunge il poggio roccioso del Sasso di Dascio 277 m (punto panoramico di prim'ordine). Ad un successivo bivio si mantiene la destra e si continua fino al piazzale di parcheggio delle Case Borzi 308 m. Il sentiero - nascosto - si reperisce sul fondo dello slargo, a destra, e subito scende ripidamente al ponticello sul rio dell'Acqua Bianca; una seconda valletta (dell'Acqua Marcia) si attraversa a guado, trascurando una passerella pericolante. Alcuni ripidi tornantini conducono ai resti di una cava di granito e poi si prosegue fra muretti a secco e ruderi di baite nel castagneto, testimonianza di antica vitalità di queste selve. Ancora qualche tratto alterno, fra boschi e gande e piode lisciate dai ghiacciai, poi si arriva al culmine altimetrico 470 m poco sotto il dosso del Brentaletto 532 m: da qui inizia la ripida discesa a serpentine fra i castagni dell'Alpe del Teolo (solo qualche muro a secco residuo) 319 m; sulla destra, una panoramica balconata a picco sul Pozzo di Madrone (il golfo adiacente a S.Fedelino, punto di attracco per i turisti nautici). Superata una palina (trascurare la deviazione di destra, che sarà la via di ritorno), la discesa continua più attenuata e gradualmente il sentiero si porta al livello del fiume: una grandiosa scalinata (lo "Scalone") di muratura a ciottoli e calce - XIV/XV sec. - indica il punto di incontro con il sentiero proveniente dalla Valchiavenna. Si inverte la direzione di marcia e, a poche centinaia di metri verso sudest, dove la vegetazione di riva si apre in una radura a prato, si incontra il piccolo edificio di San Fedelino 200 m. Per il ritorno, conviene riportarsi alla zona dell'Alpe di Teolo tramite un ripidissimo sentierino che parte poco discosto dalla chiesetta: si trovano le indicazioni fra i massi della cava di granito (che, essendo stata la prima in quest'area, ha dato il nome alla qualità del minerale: "Sanfedelino"). Dall'Alpe si ripercorrono le tracce di andata. Galleria fotografica

Galleria fotografica

© 2021 - Marco Bonati
© 2009 - Marco Bonati
© 2009 - Marco Bonati
© 2009 - Marco Bonati
© 2009 - Marco Bonati
© 2009 - Marco Bonati
© 2009 - Marco Bonati
© 2009 - Marco Bonati
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Ci siamo stati