Monte Mater, da Olmo
Accesso
Da Milano a Chiavenna lungo la statale 36; alla rotonda principale della città proseguire in direzione del Passo dello Spluga fino a San Giacomo Filippo: appena prima del paese svoltare a sinistra verso "Olmo" e "San Bernardo". Al decimo tornante della stretta strada parcheggiare nei pochi posti disponibili all'interno della curva.
Introduzione
Il Monte Mater, meta poco frequentata e di qualche impegno, è la vetta che sovrasta la città di Chiavenna dal lato occidentale: nelle giornate limpide il panorama è magnifico, spingendosi da un lato fino a tutta la Val Bregaglia e dall'altro fino al Lago di Como; alle spalle, severe vedute sui monti delle Valli della Forcola (italiana e svizzera) e della Valle del Drogo. Percorso non segnalato dopo le ultime baite, ma intuitivo, benchè poco frequentato e confuso talora dalle tracce degli ungulati selvatici. Poco sotto la cima si presenta un breve tratto di arrampicata (II grado) semplice ma esposto, in discesa all'andata.
Descrizione
Dal parcheggio si va a percorrere la pista forestale per Sommarovina (interdetta ai non autorizzati), seguendola fino a poco oltre una galleria artificiale paramassi, dove inizia un bel sentiero-scorciatoia. In breve si raggiunge il piccolo villaggio di Sommarovina (956m) e se ne percorrono le strette vie interne (ancora qualche bell'esempio di carden, baita con le pareti costruite con tronchi incrociati agli angoli, di origine walser) fino a rientrare nel bosco lungo una mulattiera pianeggiante (il Tracciolino) che conduce fino al dosso di Cigolino (1045m). Passando accanto ad una serie di antenne di ripetitori per trasmissioni, si raggiunge una strada cementata che sale a tornanti verso il terrazzo erboso di Premorel (1165m) (sulle carte: Pratomorello): in cima ai prati, presso una croce di legno, ci si avvicina ad un meravigliosa foresta di larici [ultimi vecchi segnali di vernice fino ad un casello dell'acquedotto] e si inizia a seguire una traccia di qualità variabile, che si apre nel fitto sottobosco di mirtilli e rododendri. Non ci sono gravi difficoltà a seguire la direzione giusta: occorre tenere presente di non discostarsi molto dalla linea del crinale, solo dove indispensabile e solo lungo il versante destro. Si evitano un evidente sentiero che scende a sinistra in Valle della Forcola e tutte le tracce di animali. Infine si sbuca in un ampio anfiteatro, ripidissimo e ricoperto da cespugli di ginepri striscianti e mirtilli rossi, che si risale faticosamente senza traccia fino al crinale: ci troviamo sulla cresta del Fariöö (2189m) e, lungo un sentierino di capre, ne raggiungiamo il culmine dominato da un alto ometto di pietre. Si prosegue sul filo sassoso ma comodo, si trascura una traccia che scende ancora in Valle della Forcola, e ci si ritrova su di una piccola anticima; facendo molta attenzione all'esposizione, si scende con facile disarrampicata fino ad uno stretto intaglio roccioso, e se ne esce con un breve traverso lungo un lastrone fessurato. Si riprende la salita fra cenge gradinate, erbose e rocciose, raggiungendo quindi la larga cima del Monte Mater (2416m).
Ritorno per la via di andata.
Informazioni generali
Via: cresta Est Sud-Est
Segnavia: rosso/bianco
, nessuno
Tipologia percorso: a/r
Periodo consigliato: giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre
Pericolo Oggettivo:
Grado alpinistico: II
Esposizione al sole: sud-est
Tratti esposti: passaggio dell'intaglio