Castello di Villa, da Ville
Introduzione
E' uno degli itinerari della bassa valle percorribili nelle stagioni intermedie, quando in alto c'è ancora neve. Molto piacevole, con ampi panorami sull'envers; il lago di Villa è un'oasi Naturale importante, l'unica con un'area umida inserita in una zona asciutta. E' zona di riproduzione del rospo, ospita altri anfibi e rettili, e anche ninfea bianca, cannuccia di palude, giunco.
Descrizione
Lasciata l'auto, dirigersi verso la frazione, che sembra fosse insediamento romano. Lasciata a sinistra la cappella, ricostruita dopo un'alluvione e anche adesso in stato precario, continuare passando di fianco ad una splendida fonte, che all'inizio di Marzo conteneva rami di salice in attesa di essere utilizzati nei vigneti. Il territorio a monte è tutto gradinato, coltivato a vigna, e tra i ripiani sono riconoscibili alcuni vecchi olivi. Negli ultimi anni la splendida mulattiera è stata sostituita da una pista in parte carozzabile, ripidissima, che raggiunge alcuni alpeggi, poi prosegue sempre ripidissima fino alle case di Natse, pianoro stupendo di fronte al Mont Avic; qui incomincia di nuovo la bellissima mulattiera, che attraversa il pianoro, poi entra nel bosco, e con alcuni bei tornanti giunge al col di Natze. Qui inizia il nostri itinerario circolare; ci spostiamo a destra, e continuiamo in leggere salita sul bordo di un contrafforte roccioso, molto panoramico sulla valle centrale e sull'envers, primo fra tutti, l'Avic. Dopo una breve camminata si devia a sinistra, quasi in piano; ora ci stiamo affacciando sulla val d'Ayas, ma vediamo solo le Dame di Challant e il col Dondeuil sopra gli alberi. In breve si arriva a costeggiare il lago: di fronte, un enorme roccione, intorno, canneti, e nell'acqua il riflesso dell'Avic (819m, 1h40' circa).
Ci fermiamo a leggere i tabelloni esplicativi. Costeggiato il lago sulla destra, risaliamo fino a raggiungere la strada asfaltata che sale da Challand-Saint-Victor e la seguiamo per un breve tratto, approfittando poi di una scorciatoia a sinistra per tagliare il lungo tornante. Giunti al colle, prestare attenzione ad un percorso che a mezza costa conduce in una ventina di minuti al castello degli Challant, o meglio a quel che resta. Fu infeudato nel 1200 da Tommaso primo di Savoia a Bosone II, capostipite degli Challant; aveva un torrione, una cinta, un ponte levatoio. Fu abbandonato per altri luoghi più confortevoli, ma nel 1430 tornò in auge, ristrutturato insieme a Graines da Caterina i Challant, in previsione di uno scontro con i Savoia. Passato questo periodo, fu nuovamente abbandonato, e sembra che alcuni dei particolari architettonici siano stati prelevati ed utilizzati per costruire altri manufatti. La vista sulla valle d'Ayas è spettacolare (867m, 2h00').
Tutto il tratto dal colle a qui è in ombra. Torniamo sui nostri passi fin sopra il lago e percorriamo quel che resta della strada asfaltata che percorreva il suo lato nord, inghiottita in tempi non proprio lontani da una frana e percorriamo la strada, prima sterrata e poi asfaltata, in discesa fino al bellissimo pianoro di Chambis, dove ora c'è un agriturismo. Deviare a sinistra e scendere sulla trattorabile fino a trovare dopo una decina di minuti, una indicazione gialla a sinistra, per il col di Natse. Risaliamo nel bosco, il sentiero e' ampio e comodo; in poco più che un quarto d'ora siamo di nuovo al col di Natse. Di qui ripercorriamo la mulattiera fino all'alpeggio omonimo, e poi l'orribile trattorabile che ci riporta a dissetarci alla fontana di Torille (1h30').