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Alle sorgenti del Cassarate

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A cura di:

Ultimo rilievo: 11/05/2010
Difficoltà
T2
Lunghezza
15.00 Km
Quota di partenza
1035 m
Altezza di arrivo
994 m
Dislivello positivo
650 m
Periodo consigliato

Descrizione

Questa volta ho fatto il pigro: Danila e Pierfranco si sono offerti di organizzare loro l'uscita di domenica, e mi hanno proposto un itinerario che avevo addocchiato durante la salita alla capanna San Lucio del 15.02.2009 con le racchette: percorrere la montagna dal San Lucio in direzione del monte Bar, seguendo tutta la chiusura della val Colla. L'offerta è graditissima, conoscono la zona come le loro tasche. Di conseguenza sacco leggero, l'escursione non è impegnativa. Dopo un po' di confusione sul luogo di ritrovo (Signôra), dato che c'è il cartello sia sulla strada bassa (dove siamo arrivati noi), sia sulla strada alta (dove loro ci attendevano), riusciamo ad incontrarci. Lasciamo una vettura, e con l'altra ci spostiamo a Cozzo. Partenza alle 9:00, il sole non è ancora sorto, e l'aria polare che imperversa ormai da lunedi arriva a folate. Il sentiero che imbocchiamo non ha cartello giallo, ma Pier e Danila vanno ad occhi chiusi. La prima mezz'ora è duretta, la pendenza importante. Poi, arrivati ad un alpeggio con le mucche scozzesi, il sentiero si fa più tranquillo, ed entra in uno splendido faggeto. Continuiamo nel bosco, fino a ricongiungerci con il sentiero che da Bogno sale all'alpe Cottino. Poi su, e all'alpe siamo costretti ad indossare la giacca a vento: le raffiche sono sempre più potenti e fredde. Alle 10:45 arriviamo alla capanna del San Lucio. Il termometro marca -1°C, ma se non ci fosse il vento sarebbe sopportabilissimo. Entriamo, e attendiamo, attendiamo, attendiamo... Per bere un thé ci impieghiamo mezz'ora, il servizio non è proprio da Speedy Gonzales, anche se siamo in pochi. Alle 11:15 usciamo, e confrontiamo il passo e la chiesetta con il paesaggio innevato visto in febbraio... Ce n'era davvero tanta. Da qui è possibile ascendere il Garzirola, continuare in cresta, e arrivare al monte Bar. Mentre osserviamo il paesaggio, un escursionista solitario si avvicina, e chiede "Ma non vi ho già incontrati da qualche parte?". Non ho il piacere di conoscerlo (anche se non sono proprio fisionomista), lui ci pensa un po', poi esclama "Ah si, sul blog www.montagnaticino.com!". Salta fuori che anche se non è un utente registrato, segue spesso i nostri rapporti. Uhé, ragazzi, siamo famosi :-) Il signore parte per la sua strada, noi invece prendiamo il sentiero che corre praticamente sempre alla stessa altezza in direzione della capanna monte Bar. Il panorama è incantevole, l'aria non era così limpida da tanto tempo. Durante l'escursione vediamo sfilare prima le alpi vallesane, con il massiccio del Monte Rosa, il cucuzzolo del Cervino, il Dom, e davanti a noi tutte le cime della famosissima Tamaro - Lema, con il Tamaro, il Gradiccioli, il Lema. Poi, man mano che procediamo verso il Bar, e seguiamo la curva della montagna, si apre la vista verso Sud, con il Generoso, i Denti della Vecchia, il Boglia, e laggiù, oltre Malpensa, intravvediamo gli Appennini Liguri: spettacolare. Il sentiero ha dei leggeri sali-scendi, e percorriamo tutte le vallette esposte a SO da cui scendono i vari rivi che formano il Cassarate. Sul sentiero i primi tratti gelati, ma la natura tiene duro, e le betulle ed i sorbi hanno ancora le foglie. Alle 13:00 ci fermiamo in una conchetta fatta apposta per noi, e ci gustiamo il pranzo al sacco. Thermos di thé caldo, frutta secca e buona compagnia rendono la sosta gradevole, oltre al fatto che il terreno sembra fatto apposta per sdraiarsi, ripara dal vento, e davanti a noi una lezione di geografia orografica magnifica. E laggiù, oltre il San Lucio, adesso si vedono la Grigna e la Grignetta. Dopo una mezz'oretta passata a godere il sole, e permettere ad una cavalletta che si è piazzata sui miei pantaloni di fare i suoi comodi, ripartiamo in direzione dell'alpe Pietrarossa, per arrivare poi al bivio di Moncucco. Breve discussione sulla possibilità di continuare fino alla capanna Bar, decidiamo di lasciare stare, dato che non ci è possibile scendere da là direttamente, ed infiliamo il sentiero che da Moncucco porta a Signôra. La prima parte è ancora esposta, poi si entra in una pineta bellissima, con alti tronchi: sembra una cattedrale con i suoi pilastri, o, per gli amanti di Tolkien, al salone di Kazâd-Dum. Durante la discesa incontriamo tre cacciatori, e attuo il mio diversivo preferito: chiamo i loro cani per le coccole. Una bellissima spinone arriva di gran carriera, avendo capito che è meglio farsi accarezzare che correre dietro a lepri e volpi. Poco dopo, usciti dal bosco, arriviamo alla loro cascina di caccia "Il Cervo". Ormai siamo quasi in basso, vediamo bene Colla, Certara, Cozzo, Maglio di Colla. Il vento per fortuna è calato, e la temperatura si è fatta quasi gradevole. Alle 16:00 arriviamo al posteggio a Signôra, dopo aver percorso i viottoli del paese, e ulteriore incontro con uno splendido Setter irlandese, che arriva abbaiando e dimenando la coda: due colpetti con la mano sulla gamba, ed è pronto alla procedura d'amicizia. Danila e Pier ci portano poi per il caffé al ristorante Campana, a Signôra di Sotto, dove facciamo conoscenza con la proprietaria, vero libro vivente dei fatti, misfatti e cronache storiche della valle. Starei ore ad ascoltarla, ma gli impegni obbligano a congedarsi. Escursione splendida, la metterei quasi sotto T1, se non fosse per due o tre passaggi leggermente esposti. Da consigliare a famiglie con i bimbi allenati. Descrizione completa dell'escursione con foto e testo.

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Alle sorgenti del Cassarate

Questa volta ho fatto il pigro: Danila e Pierfranco si sono offerti di organizzare loro l'uscita di domenica, e mi hanno proposto un itinerario che avevo addocchiato durante la salita alla capanna San Lucio del 15.02.2009 con le racchette: percorrere la montagna dal San Lucio in direzione del monte Bar, seguendo tutta la chiusura della val Colla. L'offerta è graditissima, conoscono la zona come le loro tasche. Di conseguenza sacco leggero, l'escursione non è impegnativa. Dopo un po' di confusione sul luogo di ritrovo (Signôra), dato che c'è il cartello sia sulla strada bassa (dove siamo arrivati noi), sia sulla strada alta (dove loro ci attendevano), riusciamo ad incontrarci. Lasciamo una vettura, e con l'altra ci spostiamo a Cozzo. Partenza alle 9:00, il sole non è ancora sorto, e l'aria polare che imperversa ormai da lunedi arriva a folate. Il sentiero che imbocchiamo non ha cartello giallo, ma Pier e Danila vanno ad occhi chiusi. La prima mezz'ora è duretta, la pendenza importante. Poi, arrivati ad un alpeggio con le mucche scozzesi, il sentiero si fa più tranquillo, ed entra in uno splendido faggeto. Continuiamo nel bosco, fino a ricongiungerci con il sentiero che da Bogno sale all'alpe Cottino. Poi su, e all'alpe siamo costretti ad indossare la giacca a vento: le raffiche sono sempre più potenti e fredde. Alle 10:45 arriviamo alla capanna del San Lucio. Il termometro marca -1°C, ma se non ci fosse il vento sarebbe sopportabilissimo. Entriamo, e attendiamo, attendiamo, attendiamo... Per bere un thé ci impieghiamo mezz'ora, il servizio non è proprio da Speedy Gonzales, anche se siamo in pochi. Alle 11:15 usciamo, e confrontiamo il passo e la chiesetta con il paesaggio innevato visto in febbraio... Ce n'era davvero tanta. Da qui è possibile ascendere il Garzirola, continuare in cresta, e arrivare al monte Bar. Mentre osserviamo il paesaggio, un escursionista solitario si avvicina, e chiede "Ma non vi ho già incontrati da qualche parte?". Non ho il piacere di conoscerlo (anche se non sono proprio fisionomista), lui ci pensa un po', poi esclama "Ah si, sul blog www.montagnaticino.com!". Salta fuori che anche se non è un utente registrato, segue spesso i nostri rapporti. Uhé, ragazzi, siamo famosi :-) Il signore parte per la sua strada, noi invece prendiamo il sentiero che corre praticamente sempre alla stessa altezza in direzione della capanna monte Bar. Il panorama è incantevole, l'aria non era così limpida da tanto tempo. Durante l'escursione vediamo sfilare prima le alpi vallesane, con il massiccio del Monte Rosa, il cucuzzolo del Cervino, il Dom, e davanti a noi tutte le cime della famosissima Tamaro - Lema, con il Tamaro, il Gradiccioli, il Lema. Poi, man mano che procediamo verso il Bar, e seguiamo la curva della montagna, si apre la vista verso Sud, con il Generoso, i Denti della Vecchia, il Boglia, e laggiù, oltre Malpensa, intravvediamo gli Appennini Liguri: spettacolare. Il sentiero ha dei leggeri sali-scendi, e percorriamo tutte le vallette esposte a SO da cui scendono i vari rivi che formano il Cassarate. Sul sentiero i primi tratti gelati, ma la natura tiene duro, e le betulle ed i sorbi hanno ancora le foglie. Alle 13:00 ci fermiamo in una conchetta fatta apposta per noi, e ci gustiamo il pranzo al sacco. Thermos di thé caldo, frutta secca e buona compagnia rendono la sosta gradevole, oltre al fatto che il terreno sembra fatto apposta per sdraiarsi, ripara dal vento, e davanti a noi una lezione di geografia orografica magnifica. E laggiù, oltre il San Lucio, adesso si vedono la Grigna e la Grignetta. Dopo una mezz'oretta passata a godere il sole, e permettere ad una cavalletta che si è piazzata sui miei pantaloni di fare i suoi comodi, ripartiamo in direzione dell'alpe Pietrarossa, per arrivare poi al bivio di Moncucco. Breve discussione sulla possibilità di continuare fino alla capanna Bar, decidiamo di lasciare stare, dato che non ci è possibile scendere da là direttamente, ed infiliamo il sentiero che da Moncucco porta a Signôra. La prima parte è ancora esposta, poi si entra in una pineta bellissima, con alti tronchi: sembra una cattedrale con i suoi pilastri, o, per gli amanti di Tolkien, al salone di Kazâd-Dum. Durante la discesa incontriamo tre cacciatori, e attuo il mio diversivo preferito: chiamo i loro cani per le coccole. Una bellissima spinone arriva di gran carriera, avendo capito che è meglio farsi accarezzare che correre dietro a lepri e volpi. Poco dopo, usciti dal bosco, arriviamo alla loro cascina di caccia "Il Cervo". Ormai siamo quasi in basso, vediamo bene Colla, Certara, Cozzo, Maglio di Colla. Il vento per fortuna è calato, e la temperatura si è fatta quasi gradevole. Alle 16:00 arriviamo al posteggio a Signôra, dopo aver percorso i viottoli del paese, e ulteriore incontro con uno splendido Setter irlandese, che arriva abbaiando e dimenando la coda: due colpetti con la mano sulla gamba, ed è pronto alla procedura d'amicizia. Danila e Pier ci portano poi per il caffé al ristorante Campana, a Signôra di Sotto, dove facciamo conoscenza con la proprietaria, vero libro vivente dei fatti, misfatti e cronache storiche della valle. Starei ore ad ascoltarla, ma gli impegni obbligano a congedarsi. Escursione splendida, la metterei quasi sotto T1, se non fosse per due o tre passaggi leggermente esposti. Da consigliare a famiglie con i bimbi allenati. Descrizione completa dell'escursione con foto e testo.

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