Relazioni Punti di interesse Ci sono stato Magazine Webcam

Dômes de Miage, da Les-Contamines-Montjoie

giancarloberetta

A cura di:

Ultimo rilievo: 24/07/2012
Difficoltà
AD
Lunghezza
28.00 Km
Quota di partenza
1195 m
Altezza di arrivo
3675 m
Dislivello positivo
2777 m
Periodo consigliato

Introduzione

I Dômes de Miage si trovano sulla parte più meridionale della spettacolare cresta di ghiaccio che dal Monte Bianco, e più precisamente dal Dôme de Goûter, si dirama ad ovest dove nella parte centrale si incontra il Piton des Italiens e l'imponente Aiguille de Bionassay. L'ascensione è lunga (poco più di 28 km) ma di grande soddisfazione e si svolge in grandiosi ambienti selvaggi ed isolati con una traversata in cresta che ci permette di avere inconsuete e suggestive visuali sull'impervio versante ovest del Monte Bianco, sull'Aiguille de Bionassay e sui versanti nord delle Aiguilles de Trè la Tete, de La Lex Blanche e des Glaciers senza tralasciare lo splendido panorama sull'Alta Savoia alla nostra destra.Le difficoltà maggiori si incontrano sulla cresta che può presentarsi anche molto affilata ed esposta soprattutto verso la punta a quota 3664 m e sulla discesa verso il Col de la Bèrangére che è ripida e sovente in ghiaccio vivo con il relativo attraversamento della terminale dove bisogna prestare la dovuta attenzione. Attenzione che l'itinerario per il raggiungimento del rifugio des Conscrits da quello di Trè la Tete verrà sostituito entro l'anno corrente da un nuovo sentiero che non scenderà più sul ghiacciaio e tra le morene ma rimarrà più in alto traversando a mezzacosta le fiancate erbose della montagna (vedi mappa nella galleria fotografica). 

Descrizione

1° giorno 

Dal parcheggio si imbocca la stradina asfaltata che si diparte da un casottino in legno e compiute alcune decine di metri si devia a destra prendendo il sentiero che entra nel bosco in corrispondenza di alcune paline indicative ed un pannello esplicativo della riserva naturale di Contamines-Montjoie. Si passa subito un bivio tenendo la sinistra dopo di che il sentiero si alza abbastanza ripido nel fitto bosco di faggi, betulle e conifere e, compiuti alcuni tornanti, si trova un altro bivio (1540 m) al quale si continua diritti. Ora il percorso spiana leggermente e con percorso a mezzacosta, si supera un primo bivio (1750 m) con un sentiero proveniente dal basso e subito dopo un secondo (1750 m) con un sentiero che si stacca sulla sinistra; continuando in traverso e con buona pendenza si giunge al rifugio Trè la Tete (1978 m) situato in posizione panoramica sopra una spalla erbosa. Alla sinistra del rifugio si trovano le paline indicative per il rif. Des Conscrits col percorso che dapprima aggira il basso promontorio erboso per poi addentrarsi con alcuni saliscendi sulla fiancata della montagna si giunge al punto in cui si ha una bella vista panoramica del ghiacciaio di Tré la Tête; dal sentiero, in corrispondenza di un ben visibile ometto di pietre, si inizia la discesa dove con l'ausilio di qualche catena e corrimano si è agevolati a superare alcune rocce lisce. Proseguendo nella discesa essa si fa via via più ripida su terreno friabile e si raggiunge il fondo del vallone morenico alla sinistra di una grossa voragine di ghiaccio. La si supera sulla sinistra per poi spostarsi verso destra e raggiungere il centro del vallone (ometti) dove si prosegue sul filo della grande morena centrale portandosi fin sotto il fronte del ghiacciaio Tré la Tête; risalitolo nel suo punto di minor pendenza si mette così piede sul pianeggiante plateau superiore ( si può anche prendere il tracciato che devia sulla sinistra per raggiungere le lunghe scale metalliche ma c'è il pericolo che scenda qualche pietra dall'alto dove si trova terreno sconnesso con pietre instabili). Da qui si continua per un centinaio di metri o poco più spostandosi sulla sinistra del ghiacciaio (destra orografica) per attraversare i dossi morenici e portarsi sotto il pendio erboso-detritico (ometti); si individua poi un ometto di pietre con un bastoncino metallico dove inizia la ripida tracia di salita. Arrivati faticosamente al culmine della fascia detritica il sentiero spiana leggermente e continua su terreno erboso; compiuti alcuni tornanti si sale più direttamente sino a scorgere il rifugio des Conscrits (2605 m) che si vede all'ultimo momento ed in qualche minuto si raggiunge. 

2° giorno 

Dal retro del rifugio parte il sentiero, evidente e ben segnalato da ometti di pietra, che con poca pendenza contorna i pendii morenici alternati a nevai della Pointe des Conscrits andando a raggiungere il ghiacciaio di Tré la Tête ad una quota di circa 2950 m. Messo piede sul ghiacciaio lo si percorre dapprima rimanendo sulla sinistra (destra orografica) per poi raggiungerne il centro avvicinandosi ad un primo breve pendio un po' più ripido che si risale incontrandone poi un'altro alla cui sommità la pendenza diminuisce. Puntando verso il Col Infranchissable, evidente davanti a noi, ci si sposta ora di nuovo leggermente a sinistra e si raggiunge la base di un ripido pendio ghiacciato; deviando decisamente a sinistra lo si risale rimanendo sulla destra (sinistra orografica) passando vicino ad una parete rocciosa. Arrivati al suo culmine si raggiunge l'ampia insellatura del Col des Dômes (3559 m) e da qui si devia ancora a sinistra verso un basso ma ripido pendio che si rimonta rimanendo un po' sulla destra; al suo termine si raggiunge una calotta di ghiaccio (3636 m) dalla quale ha inizio cresta da percorrere che si presenta elegante e sinuosa davanti a noi. Ora il percorso è ovviamente obbligato e si raggiunge una prima punta (3664 m) con percorso molto aereo sul filo di cresta nella sua parte finale; si scende poi brevemente ad un colletto e si risale una seconda punta (3674 m) che si passa rimanendo leggermente sulla destra del filo (esposto). Dopo questo tratto si rimane ancora leggermente sulla destra del filo di cresta arrivando ad una puntina rocciosa dalla quale ci si abbassa sul ripido pendio sottostante sovente in ghiaccio vivo e, aggirato un piccolo sperone roccioso, si arriva al Col de la Bèrangére (3355 m) prestando attenzione al passaggio della terminale. Si percorre ora una breve ed aerea crestina nevosa che ci porta alla base dell'Aiguille de la Bèrangére che si risale dapprima per alcune roccette per poi continuare con un traverso sotto il filo di cresta sui piccoli nevai della parete sud (sinistra). Arrivati con qualche passaggio atletico ad una forcella si sale con facile arrampicata il breve salto che ci porta sulla vetta (3436 m). Ora si inizia la discesa per la quale si prende una traccia su sfasciumi che parte dalla sinistra della cima percorrendo un ripido canale di rocce instabili e fine detrito sino a raggiungere il nevaio sottostante; lo si scende prima sulla destra e poi si devia a sinistra dove il percorso spiana temporaneamente in corrispondenza di un'ampia spalla Da qui si scende sulla destra con percorso diretto su canali innevati anche a stagione avanzata o su crestine moreniche (ometti) arrivando ad un dosso dove si trova il sentiero che in pochi minuti conduce al rifugio. 

Galleria fotografica

© 2021 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
© 2012 - Giancarlo Beretta
Ci siamo stati