Valsavarenche

Accesso
Raggiungere Valsavarenche è semplice: uscita autostradale Aosta Ovest, quindi la strada statale del Monte Bianco fino a Villeneuve e la strada regionale che risale l’intera vallata. Collegamenti autobus sono disponibili, così come ampi parcheggi nei principali villaggi; il territorio resta in linea di massima accessibile anche in inverno.
Introduzione
Valsavarenche, corridoio naturale che si sviluppa per circa 24 km in Valle d’Aosta, rappresenta uno degli ambienti più selvaggi e autentici dell’arco alpino. Scelta dal re Vittorio Emanuele II come riserva personale di caccia nella seconda metà dell’Ottocento, questa valle stretta e profonda si distingue oggi come cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso e meta privilegiata per chi cerca natura, tradizione ed escursionismo di valore.
Descrizione
Immersa fra montagne aspre con pendici scoscese e fondovalle a scarsa insolazione, la valle è percorsa in tutta la sua estensione dal torrente Savara. I villaggi, compresi il capoluogo Dégioz (1540 m), sono stati storicamente ubicati su versanti più riparati, per evitare smottamenti e valanghe frequenti. Le estati sono brevi e fresche, gli inverni lunghi e rigidi, condizioni che – fino alle grandi Cacce Reali dei Savoia e alla nascita del Parco Nazionale nel 1922 – improntarono una vita fondata su agricoltura e pastorizia. Nel tempo, Valsavarenche ha saputo preservare la sua identità: qui si incontrano villaggi in pietra e legno, antichi granai (XV-XVII secolo), case rurali a due corpi (abitazione e stalla-fienile), con esempi come la “casto” nei pressi della chiesa e la casa di Jean-Panta On Gachet, risalente al Seicento.
Oggi la principale risorsa economica è il turismo naturalistico grazie al Parco, ma restano vitali l’allevamento bovino e la produzione di latticini di pregio come la fontina, grazie ad ampi pascoli d’alta quota e all’allevamento di razze autoctone: tradizioni secolari che si rispecchiano nella Fiera del bestiame di settembre, una delle più antiche della Valle, e nei piatti tipici come la “Seupa à la Vapelenentse”, celebrata durante la festa patronale di San Pantaleone a fine luglio.Alla base storica dell’economia locale vi erano i grandi proprietari terrieri che amministravano vaste superfici coltivate e pascoli. Famiglie come i Du Chue, ricordati dalla frazione omonima, erano tra i principali attori della vita agricola. Un ulteriore elemento di rilievo fu, tra il 1700 e il 1912, la fonderia di rame: alimentata dai minerali di Ollomont, la sua produzione era esportata fino in Lombardia e Piemonte. All’inizio del Novecento si coltivavano anche vigne, da cui si otteneva un apprezzato vino bianco.
La società valdostana resta fortemente legata ai riti e alle usanze: fra queste, la “prova” dello sposo non originario, costretto a spostare oggetti ingombranti per liberare il passo all’uscita dalla chiesa il giorno delle nozze. Vivaci e partecipate, le tradizioni mantengono vivo il tessuto identitario della comunità.
Il turismo, mai invasivo, si esprime nel rispetto della natura e della storia: d’estate dominano le escursioni lungo le storiche mulattiere reali e ai famosi rifugi (Vittorio Emanuele II, Savoia, Chabod, tra gli altri), con la salita classica al Gran Paradiso e l’osservazione della ricchissima fauna alpina – camosci, stambecchi, gipeti. In inverno, piste da sci di fondo e impianti per principianti completano un’offerta slow e autentica. Dégioz ospita il centro visitatori del Parco, con approfondimenti su predatori e biodiversità, mentre a Rovenaud un centro valorizza il tema delle acque e degli ecosistemi.
Informazioni
Superficie: 139,03 km²
Altitudine: 1.540m
Maggior elevazione: 4.061m - Gran Paradiso
Numero abitanti: 176 (al 1.01.2024)
Nome in dialetto: Vassavarentse
Nome abitanti: Valsavareins - Vassavaren, Vassavarentse
Santo Patrono: Beata Vergine del Carmelo (16 luglio)
Comuni confinanti: Aymavilles, Ceresole Reale, Cogne, Introd, Noasca, Rhêmes-Notre-Dame, Rhêmes-Saint-Georges, Villeneuve
Sito internet: cwww.comune.valsavarenche.ao.it
Punti di interesse
Elementi geografici
Luoghi antropici
Aree naturali e protette
- Parco del Gran Paradiso
Patrimonio culturale e spirituale